Emmanuel Bove nacque a Parigi nel 1898, da un ebreo russo emigrato in Francia e una domestica lussemburghese. La sua infanzia fu segnata dalle drammatiche condizioni di miseria in cui versava la famiglia. Nel 1899 il padre iniziò una relazione con Emily Overweg, ricca pittrice inglese, che ebbe un ruolo determinante nell’educazione di Emmanuel Bove.

All’età di quattordici anni decise che sarebbe divenuto scrittore. Giovanissimo, venne scoperto da Colette, che pubblicò il suo Mes amis, da subito un successo. Nel 1928 vinse il prestigioso premio Figuière. Seguì una frenetica attività creativa. Fu apprezzato da molti suoi contemporanei, tra questi anche Rilke e Gide. All’incirca a metà degli anni trenta la sua fortuna cominciò a scemare. Morì nel 1945.

Per più di trent’anni la sua opera fu completamente dimenticata, per essere pian piano riscoperta a partire dalla fine degli anni settanta.

Apprezzato da scrittori quali Beckett, Paul Morelle, Peter Handke (che ha tradotto diverse sue opere in tedesco) e da cineasti quali Wim Wenders e Jean-Pierre Darroussin, Bove è un autore di culto.

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